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Hong Kong, sgomberato presidio davanti al governo. Gli studenti: “Non ci arrendiamo”

La tensione resta altissima nelle strade di Hong Kong, dove domenica 5 ottobre ci sono stati 165 feriti tra i manifestanti dopo nuovi scontri con gruppi contrari alla protesta. C’è attesa, intanto, per gli sviluppi della situazione dopo le ultime aperture dei manifestanti che hanno annullato il presidio davanti agli uffici del governo. Le immagini televisive hanno mostrato un rappresentante della protesta stringere la mano di un poliziotto. Una decisione, quella di allontanarsi dalla sede governativa, che non è legata alla volontà di abbandonare le strade, hanno fatto sapere i manifestanti, ma alla strategia di raggrupparsi in un’altra parte della città. Non è bastato, quindi, l’ultimatum di Pechino a fermare la piazza. Il governo ha detto ai manifestanti di avere tempo fino a lunedì 6 ottobre per sgomberare le strade di Hong Kong. Ferma la risposta dei dimostranti, ormai nell’ottavo giorno di manifestazioni: “Nessuno ci ha difeso dalle violenze degli oppositori. Non ci muoviamo da qui” ha confermato uno dei leader, il giovane Joshua Wong, 17 anni. “Gli studenti restano in migliaia per le strade, giudicando insufficiente la risposta del governo alle violenze subite da parte dei simpatizzanti governativi - ha continuato il leader 17enne – La polizia continua a fare uso di idranti al peperoncino per disperdere i manifestanti, mentre il nostro atteggiamento continua a essere pacifico”. Segue,,,

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