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Abusi e violenze sui minori, la Convenzione di Lanzarote e l'importanza di denunciare

Roma - 7 maggio - Si è concluso all'Università di Roma Torvergata il ciclo di incontri sul tema della violenza di genere, la violenza sulle donne e sui più deboli, nello specifico i minori.
La legge italiana di ratifica della Convenzione di Lanzarote, per la protezione dei minori dall’abuso di ogni tipo, è entrata in vigore lo scorso 23 ottobre. Tutti i bambini e gli adolescenti vittime di abusi sessuali, psichici, emozionali e maltrattamenti in genere saranno adulti devastati, se non aiutati e trattati in tempo, con danni che vanno dalla perdita di identità ed autostima, al suicidio, allo sviluppo di personalità altrettanto violente specialmente nelle vittime maschili... e tutto ciò con le peggiori conseguenze in termini di danno sociale.
“Una delle ultime innovazioni in termini strettamente giuridici per l'ascolto dei minori è la ratifica della convenzione di Lanzarote che oggi è una legge, con cui si fa molta chiarezza su come deve avvenire l'ascolto del minore”, con queste parole la dottoressa F.Monaldi introduce l'ultimo incontro sul tema della violenza di genere, “ ma io ritengo – continua - che tanto debba essere ancora approfondito e recepito”. In termini investigativi questa legge è un bel passo avanti, si occupa, infatti, della fase delle indagini preliminari nell'ambito del disagio e della violenza familiare, della violenza assistita ed in generale di indagini di natura penale riguardanti i minori maltrattati.

Cosa fare allora se ci si accorge che un minore ha subito un abuso ? Dirlo, denunciare subito e senza aspettare. Denunciare è l'unico modo per far emergere la ancora troppa violenza sommersa, che esiste e non viene denunciata, che esiste e se lasciata nell'ombra produrrà sicuramente altra violenza. Denunciare, insomma, è anche l'unico strumento utile alla prevenzione sociale. Le stesse vittime, da sole, possono denunciare.

 

A Roma, in particolare, la Polizia di Stato ha adibito uno specifico locale dedicato all'ascolto ed all'accoglienza dei minori. Come ? “Senza soldi pubblici”, ciò è stato possibile unicamente con l'interessamento umano e la volontà di una esponente della Polizia di Stato, la dottoressa Francesca Monaldi e del dottor Lizzi, che hanno raccolto fondi per la costruzione di due locali in grado di accogliere i minori. “Un minore non può entrare in un freddo e squallido ufficio di polizia tipico dei vecchi stabili della pubblica amministrazione” commenta la volontaria.

In effetti, la vita di un minore vittima di abusi (di età compresa da 0 a 17 anni) “è già diversa in tutto e per tutto da quella dei suoi coetanei, quindi è importante che almeno l'ambiente dove si trova a parlare sia accogliente e denso di umanità. L'ascolto dei minori nella fase delle indagini preliminari deve avvenire con supporti di audio e video registrazione, perché questo lavoro viene poi presentato al Pubblico Ministero. L'ascolto del minore avviene insieme a psicologi esperti come previsto dalla legge, mentre l'investigatore supervisiona in maniera attenta, e molto discreta, stabilendo cosa approfondire ai fini di un'attività investigativa globale” spiega F. Monaldi.

Le audizioni dei minori sono tante, centinaia, ed avvengono davanti a psicologhe della polizia di stato, ma le difficoltà delle vittime seguono, arrivano dopo, sul territorio. In realtà, il problema è il dopo, perché se la donna adulta, altra vittima di violenza di genere, viene mandata presso un centro antiviolenza a lei adeguato, più difficoltà esistono per il sostegno dei minori, vittime di abusi psichici, emozionali e fisici.
Per provare a tamponare questo problema, “si è costituita l'associazione Ascolto Sempre che, a titolo gratuito, mette a disposizione strutture per ascoltare in maniera assistita i minori, seguendoli anche nel dopo affinché siano adeguatamente aiutati a superare episodi di abusi e violenze.
I minori stessi possono chiedere aiuto autonomamente, troveranno personale specializzato e qualificato ad ascoltarli.
Non dimentichiamo mai a tal proposito che il volontariato in Italia, quindi il mondo dell' associazionismo, si compone sempre di specialisti, cioé personale altamente qualificato.

Spesso i minori vengono anche usati e strumentalizzati da uno o entrambi i genitori, costretti ad omettere o peggio a ricostruire, come la mamma o il papà vorrebbero, in modo lacunoso, bizzarro, se non addirittura infamante per l'altro coniuge. “ I processi che coinvolgono minori – spiega Francesca Monaldi - sono così delicati che anche la mimica facciale è determinante, ecco l'importanza delle videoregistrazioni”. Questo significa anche che spesso il minore abusato non sa affatto di esserlo, come, nella più accetabile delle ipotesi, spesso chi ne abusa non sa di farlo. Ecco allora l'importanza di quello che è il “cristallizzare”, per dirimere il tutto, cioè il fare acquisire forma, la forma dell'abuso appunto, a ciò che ancora non esisteva, che sembrava non esistere, ecco l'importanza della registrazione e della verbalizzazione subito.
“Abbiamo stilato delle linee guida per l'ascolto del minore – spiega ancora la dottoressa Monaldi - che sono delle linee guida riconosciute nella letteratura internazionale per dare un'autorevole valore scientifico alle psicologhe della Polizia di Stato, perché ciò servirà ad eventuali processi futuri”. “Quello che è importante è che il minore racconti nei primi momenti che cosa ha vissuto al fine di capire se va tolto dal quel nucleo familiare o se sottoporre a provvedimenti di natura precautelare come il fermo di polizia giudiziaria, oppure il rinvio a giudizio, il presunto autore dei reati specifici”.

Fino ad oggi, le carenze della nostra legislazione, l'assenza di mezzi messi a disposizione dalle istituzioni, le mancanze strutturali... hanno prodotto danni incalcolabili ed il volontariato non basta.

“ Speriamo che la nuova Ministra delle Pari Opportunità sia consigliata in modo da capire che cosa vuol dire violenza di genere così da portare avanti una serie di politiche nazionali adeguate” spiega con un sorriso la dottoressa Francesca Monaldi Primo dirigente della Polizia di Stato, che a proposito del volontariato, ottimo costume della miglior, non maggior, parte dei cittadini italiani, conclude “ Per quanto le belle idee, specialmente se realizzate a costo zero, vengano inizialmente contestate è impagabile la gioia di regalare il cappellino della Polizia ad un bimbo che fino a due minuti prima ti ha dovuto raccontare gli abusi subiti dal padre, vedergli un sorriso forse per la prima volta.”
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