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Renata Polverini si dimette, ma dà il colpo di coda.

Polverini se ne va, tra favori e nomine di nuovi dirigenti.

Qui bisogna parlarci con parole semplici. Lo dobbiamo a tutti i cittadini rispettosi di leggi e regole e lo dobbiamo ai lettori dei giornali.

Che cosa sta succedendo in Lazio ?

Renata Polverini finalmente ha compreso l'assoluta improrogabilità delle dimissioni dato il livello di corruzione in cui verte la propria Giunta. La Presidente della Regione Lazio, dopo un breve tira e molla, ha infatti presentato le proprie dimissioni, a mezzo lettera firmata, al Consiglio regionale ed il documento è finalmente arrivato al Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri. Prima di andarsene però, la Presidente di Regione uscente ha fatto "buon uso" di quel che le è formalmente rimasto del suo titolo e della sua posizione nominando alcuni manager ai quali probabilmente deve qualcosa o dai quali ancor più probabilmente adesso si aspetta qualcosa.
Va detto. Le “nomine imposte” prima di lasciare le poltrone od all'atto di sedervisi sono il più patetico degli abusi ai danni della cittadinanza, malcostume italiano all'origine di tanti e troppi pubblici disservizi, concausa di una cosa pubblica letteralmente allo sfascio.
Due di questi nuovi dirigenti erano stati già rigettati dal Tar del Lazio lo scorso giugno; chi sono? Si tratta di Giuliano Bologna, avvocato, sul quale chi scrive non ha trovato alcuna cifra riguardante la corrispondente retribuzione, e Raffaele Marra "promosso" al nuovo incarico con uno stipendio di oltre 155.000 euro, l’anno si intende.
Con Bologna e Marra altri 7 i nuovi "eletti" dalla Presidente uscente, per i quali quello della Polverini è stato come dire: the last, but not the least, day.

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