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Napolitano, sostegno da Pd e Pdl. M5S prima attacca, poi cambia: "Ci piace"

Bersani: "Pronti ad accompagnare il percorso indicato dal presidente". Alfano: "Napolitano apprezzabile, ora grande coalizione o elezioni". Il "comunicatore" del M5S Messora, che un mese fa proponeva una soluzione simile, prima critica duramente Napolitano: "Inciucio". Poi la retromarcia. Fuori dal coro Sel: "No a governo con Berlusconi". Commissione Ue: "Fiducia nel processo democratico italiano"

ROMA - Né dimissioni né governo del presidente. Alla fine il presidente della Repubblica con l'annuncio delle due commissioni di saggi e "l'endorsement" del governo Monti ha spiazzato tutti, ma non ha deluso nessuno. Almeno a stare alle reazioni in arrivo dal mondo politico dopo la comunicazione fatta dal capo dello Stato poco dopo le 13 nella sala stampa del Quirinale.

Bersani: "Pd pronto per Napolitano". Il leader del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, risponde alla comunicazione del capo dello Stato offrendo la massima disponibilità del suo partito. "Il Pd - ha detto Bersani - è pronto ad accompagnare il percorso indicato da Napolitano. Un governo di cambiamento e una convenzione per le riforme restano il nostro asse". Prima del segretario, il deputato Paolo Gentiloni, uno dei più aperti alla collaborazione con il Pdl, aveva commentato: "Napolitano ha indicato una strada nel pieno rispetto delle sue prerogative, ora tocca a noi seguirlo. L'Italia è in buone mani, la decisione del presidente di restare fino all'ultimo giorno, tranquillizza il Paese, i mercati e l'Europa. Ai tratta ora di lavorare nei prossimi giorni per individuare i punti essenziali di una possibile soluzione di governo". Il presidente dei senatori del Partito democratico, Luigi Zanda, intervistato da Sky Tg24: "La decisione del presidente Napolitano di restare al Quirinale fino alla fine del suo mandato è l'unico fatto politico positivo degli ultimi giorni".

Rosy Bindi ringrazia Napolitano "per la paziente e saggia conduzione di questa difficile crisi e per strenua la fedeltà al mandato costituzionale, ribadita anche oggi con l'assicurazione di voler restare al proprio posto per il bene dell'Italia fino dalla fine del suo settennato".

Scelta civica. "Perfetta condivisione della scelta del capo dello Stato", sottolinea per Scelta Civica Andrea Olivero. Si tratta di ciò, aggiunge, "che avevamo auspicato perché garantisce la continuità della presidenza della Repubblica e ci riporta in maniera ferma e netta alla centralità del programma, mettendo in secondo piano formule di governo che sono state elemento di discussione e che non hanno portato a nessun avvicinamento tra le forze politiche".

Alfano: "Grande coalizione o voto". "Come ulteriore atto di disponibilità e di responsabilità verso il Paese, esprimiamo apprezzamento per la verifica programmatica auspicata dal Capo dello Stato, e speriamo che questo metodo dia buoni frutti"". Lo dichiara il segretario politico nazionale del Pdl, Angelino Alfano. "Il Paese - sostiene - è già stato trascinato per un mese dal Pd in una inutile perdita di tempo. Ora sarebbe rischioso protrarre lo stallo oltre ogni ragionevolezza, peraltro alla vigilia di una delicatissima riapertura dei mercati".  "Per noi - prosegue Alfano - resta valido quanto abbiamo costantemente sostenuto. Delle due l'una: o governo politico di grande coalizione o subito al voto".

Lega: "Bene Napolitano, unica via". La Lega si spinge ancora più in là. "Il modello indicato dal presidente Giorgio Napolitano ricorda quello olandese, lo stesso che la Lega Nord  ha proposto fin dall'inizio", affermano Giancarlo Giorgetti e Massimo Bitonci, capigruppo della Lega Nord alla Camera e al Senato. "Secondo noi è l'unico sistema valido per uscire dall'attuale situazione di stallo politico - aggiungono - e al tempo stesso per superare la crisi economica in cui si trova il Paese". 

M5S, dalle accuse di inciucio al "ci piace". Il capogruppo al Senato, Vito Crimi, su facebook: " "E adesso subito le commissioni permanenti! Il presidente Napolitano ci ha dato ragione (...): un governo, sebbene limitato agli affari di ordinaria amministrazione, in Italia è operativo, con la collaborazione del Parlamento". "In questa fase, dunque - prosegue Crimi -, per poter emettere un decreto d'urgenza fuori dagli affari ordinari, il governo deve chiedere l'autorizzazione al Parlamento. Da molti è vista come una situazione anomala, ma a nostro avviso è la miglior soluzione possibile in un Paese che ha visto negli ultimi anni succedersi governi che hanno imposto le loro politiche a Parlamenti succubi ed esautorati del loro ruolo".

Prima di Crimi, strano balletto inscenato dal "comunicatore" Claudio Messora. Che, mostrando ancora una volta memoria corta, attacca Napolitano. "Sembrerebbe essere avvalorata l'ipotesi di un inciucio di larghe intese, si presume Pd-Pdl", scrive su Facebook. Proprio Messora che pochi giorni dopo il voto proponeva di "lasciare in carica il governo Monti, con una prorogatio, e trasferire tutto il peso delle riforme al Parlamento, con una sorta di 'legislatura parlamentare'". Una soluzione che appare estremamente simile a quella prospettata oggi dal presidente della Repubblica.

Più tardi, a Sky, lo stesso Messora fa una ingombrante marcia indietro: quella di Giorgio Napolitano "è una scelta che ci piace. Con un po' di realismo è, tra tutte quelle possibili, quella che si avvicina alla soluzione di questo momento". A conferma del gradimento, l'Agi cita fonti del M5S secondo cui la decisione di Napolitano, appunto, è in linea con quanto Grillo e in suoi hanno detto e ridetto: un Governo già c'è e il Parlamento ha tutte le carte in regola per legiferare.

Sempre a Sky, Messora parla anche di "ripensamenti" tra i parlamentari del M5S, ma per come è andata sembra parlare di se stesso: "I ragazzi sono attraversati costantemente da moti di ripensamento, di coscienza, ma sono anche consapevoli di essere stati eletti con un mandato chiaro degli elettori: quello di rappresentare quella che Beppe Grillo chiama la rivoluzione senza ghigliottina".

Migliore (Sel): "Contrasteremo governo con Berlusconi"
. "Noi contrasteremo un governo con Berlusconi, perché esiste anche una responsabilità nei confronti del Paese che un governo Pd-Pdl non lo vuole". Lo dice Gennaro Migliore di Sel. Quanto all'istituzione delle due commissioni di saggi annunciate da Napolitano, Migliore dice di "non aver capito quali siano gli intenti dal punto di vista istituzionale. Aspetterei i successivi passaggi".

Cesa (Udc): "Ora politica sia all'altezza". "Da Giorgio Napolitano è arrivato ancora una volta un segnale di alta responsabilità istituzionale di fronte alla complessa situazione che sta vivendo l'Italia. Ora la politica si dimostri all'altezza del suo presidente mettendo da parte ogni convenienza di bottega e lavorando nell'interesse generale del Paese". Così Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc.

Boldrini: "Da Camera piena collaborazione". "Sono grata al presidente Napolitano per essersi impegnato senza risparmio in questi giorni, nel tentativo di dare una risposta alla difficile crisi politica. Con scrupolo e con rigore egli ha prospettato oggi un nuovo percorso politico e istituzionale". Così il presidente della Camera, Laura Boldrini. "La Camera dei Deputati seguirà con estrema attenzione la fase che si apre, assicurerà piena collaborazione istituzionale al presidente della Repubblica e al governo in carica, lavorando intensamente per dare risposte immediate ai problemi che colpiscono la vita delle famiglie italiane".

Commissione Ue: "Fiducia nel processo democratico italiano". La Commissione Ue "ha fiducia nel processo democratico italiano per trovare la giusta soluzione". Così un portavoce dell'esecutivo Ue all'Ansa dopo le decisioni annunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

WSJ: "Napolitano guadagna tempo". "Una inusuale mossa strategica per guadagnare tempo per risolvere le profonde divisioni politiche". Così il Wall Street Journal descrive la scelta del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "I problemi che l'Italia si trova ad affrontare sono numerosi e includono cambiare la bizantina legge elettorale, far uscire il paese dalla recessione e rivedere il lento sistema giudiziario" afferma il Wall Street Journal, sottolineando che l'Italia non può permettersi più di tanto che l'instabilità politica si vada ad aggiungere alle sfide che arrivano da un'economia in difficoltà e una montagna di debito che preoccupano le altre capitali europee e gli investitori.

References

  1. ^ giorgio napolitano (www.repubblica.it)
  2. ^ Quirinale (www.repubblica.it)
  3. ^ formazione governo (www.repubblica.it)

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